💥 Il Terremoto: I Numeri del Disastro

Guardando ai profitti della holding si può vedere come essi siano crollati da 2,1 miliardi a poco più di 300 milioni di euro. Non sto parlando solo di Porsche AG, quella che fa le auto, sto parlando di Porsche SE, la holding. Pensatela come ad una cassaforte gigante.

Dentro questa cassaforte ci sono i gioielli di famiglia: un pezzo enorme di Volkswagen (il 53% delle azioni che contano) e un bel 25% di Porsche AG. Ma i gioielli nella cassaforte si stanno arrugginendo: i profitti di Volkswagen sono scesi, i margini operativi sono passati dal 6,3% al 4,2%, ma il vero disastro sono proprio le auto con un profitto crollato da 300 milioni a 100 milioni.

🚗 2019: L'Ambizione Titanica della Taycan

Al 2019, quando sembrava tutto perfetto, Porsche aveva appena svelato la sua mossa più audace: la Taycan, il primo veicolo Porsche completamente elettrico. Le specifiche erano da capogiro:

Oliver Blume, l'amministratore delegato, aveva lanciato la Missione R, un concept pazzesco, tutto elettrico, con prestazioni pure, design e sostenibilità. Il piano generale era ambizioso:

• Entro il 2025: Metà di tutte le nuove Porsche sarebbero state elettriche
• Entro il 2030: Più dell'80% completamente elettriche
• Obiettivi finanziari: Margini operativi del 15-17%
• Produzione: 400.000 veicoli all'anno entro il 2030

🎯 Perché la Corsa all'Elettrico?

Porsche era il tempio delle auto sportive, dei motori rombanti. Per molti fan questa svolta suonava molto strana, ma per Blume il mercato stava inviando un segnale chiaro: i veicoli elettrici erano il futuro.

Nel 2019 i guadagni di Tesla erano finalmente diventati verdi: 1,9 miliardi nel 2020, 13 miliardi nel 2022. Tutti, da General Motors a Ford, stavano cercando di salire sulla stessa onda.

Volkswagen era appena uscita dallo scandalo Dieselgate che ne aveva distrutto la reputazione. Nel rapporto annuale del 2017, Volkswagen svelò la sua strategia per ripulirsi l'immagine: 50 miliardi di euro per l'acquisto di batterie, puntando tutto sull'elettrico. Porsche era la punta di diamante di questa strategia.

📈 L'IPO da 78 Miliardi: In Cima al Mondo

Il 29 settembre 2022, l'IPO valutò Porsche 78 miliardi di euro, una delle più grandi offerte pubbliche europee di sempre. L'entusiasmo era reale e la Taycan ne era la prova: vendeva benissimo.

La Taycan si avvicinava pericolosamente al modello più iconico della casa madre, la 911 che quell'anno superò le 50.000 unità. Tutto andava a gonfie vele. Blume fu persino nominato CEO di Volkswagen oltre che di Porsche. Erano in cima al mondo.

💔 Quello Che Hanno Dimenticato

Si scoprì che avevano dimenticato qualcosa di fondamentale. Non era la sensazione di guida, la maneggevolezza o la velocità. Era il suono, o meglio, era la sua assenza.

Per molti fan di Porsche semplicemente non era la stessa cosa: mancava il suono rombante di un motore a combustione interna.

E quello che accadde dopo colse Porsche completamente di sorpresa: le vendite della Taycan crollarono in caduta libera, da 40.000 nel 2023 a poco più di 20.000, con i margini di profitto che scesero al 14% e poi toccarono il 10-12%.

E la cosa più strana? Le vendite dei motori a combustione, la vecchia guardia, erano ancora fantastiche, addirittura in crescita. Che diavolo stava succedendo?

🔧 L'Incubo dell'Assistenza

Possedere la Porsche Taycan si rivelò un incubo a causa di diffusi bug del software: porte, allarme, infotainment. Tuttavia i problemi peggiori provenivano dall'assistenza.

Le auto rimanevano bloccate in officina per mesi, mentre i proprietari continuavano a pagare le rate di una macchina che non potevano usare. L'assistenza locale era paralizzata, incapace di riparare veicoli senza istruzioni o pezzi dalla Germania.

Di conseguenza, l'interesse per la Taycan crollò e l'auto subì una svalutazione brutale da $200.000 a $70.000, diventando invendibile proprio perché era irreparabile. E invece di risolvere, Porsche aumentò il prezzo di $9.000 prima di ammettere la sconfitta.

🏳️ La Resa: Settembre 2025

Alla fine arrivò la resa con il comunicato stampa del 19 settembre 2025, la mossa della disperazione, dove si confermava ufficialmente la gigantesca inversione a U strategica sull'elettrico:

• Una frenata brusca sulle EV
• Allungamento della vita ai vecchi motori a scoppio e agli ibridi
• "Alcuni modelli a benzina sono fondamentali per definire il brand"
• Completo ribaltamento della narrativa sul futuro elettrico

Hanno persino dovuto stracciare i piani per una nuova enorme fabbrica di batterie. Insomma, è un disastro.

🌏 Il Secondo Incendio: La Cina

Ma i problemi non finiscono qui. C'è un altro incendio enorme da spegnere e si chiama Cina. Per anni il paese dell'Asia è stato il loro mercato più importante, ma ora è in caduta libera.

Il mercato del lusso in Cina è crollato e, come se non bastasse, i produttori cinesi locali stanno sfornando auto sempre migliori a prezzi bassissimi.

E se la Cina piange, gli Stati Uniti non ridono. Porsche non ha fabbriche in America, il che la rende incredibilmente vulnerabile a qualsiasi tariffa, specialmente quelle minacciate da Trump. Potrebbero essere costretti a costruire una fabbrica da zero in USA solo per sopravvivere.

🔮 2025: Il Futuro Posticipato

Per cercare di tappare le falle sulla nave che affonda, hanno appena assunto un nuovo amministratore delegato: l'ex capo della McLaren, Michael Leiters. Il suo lavoro da incubo: risolvere il caos in Cina e capire che diavolo farci con questo elettrico.

Il mercato si sta spaccando in due. In Cina c'è una fame incredibile di veicoli elettrici, ma non per quelli di super lusso di Porsche. In Europa e in altri mercati la gente non è così entusiasta.

Il problema è che in Europa i produttori sono con le spalle al muro perché sono obbligati dalla legge a spingere sull'elettrico per colpa del divieto totale di vendita di motori a combustione previsto per il 2035. Devono correre più veloci di quanto il mercato voglia assorbire.

La verità è solo una: la transizione verso i veicoli elettrici richiederà più tempo di quanto avevano ipotizzato 5 anni fa.

💡 La Lezione Dimenticata: Ascoltare i Clienti

Sembra che Porsche abbia perso di vista i loro clienti, la loro vera natura. Hanno speso miliardi cercando di convincere gli appassionati di auto sportive che l'elettrico era meglio.

Hanno costruito reti di ricarica, ottimizzato le batterie, creato l'auto sportiva elettrica più avanzata al mondo, ma non si sono mai fermati a chiedersi: "Ma è questo che vogliono i nostri clienti?"

E così i clienti hanno smesso di comprare le loro macchine elettriche, ma hanno continuato a comprare le auto a combustione come la 911. Porsche è rimasta invischiata nelle tendenze, nella tecnologia, dimenticando il suo vero cuore.

Perché, che ci crediate o no, le auto sportive non hanno molto a che fare con le specifiche tecniche: riguardano l'emozione, riguardano la sensazione, riguardano la nostalgia, il suono, il brivido di possedere una Porsche. La Taycan aveva il logo, ma non aveva il cuore.

📉 I Numeri del 2025: Il Buco Nero

Così torniamo a quel memo del luglio 2025, quello in cui l'amministratore delegato aveva messo nero su bianco la sconfitta.

I ricavi sono stabili, ma gli utili di Porsche sono crollati da 8,2 miliardi nel 2023 a 3,6 miliardi, con i margini di profitto spariti, inghiottiti dai costi esorbitanti di ricerca e produzione dei veicoli elettrici.

Persino le vendite crescenti della 911 faticano a compensare il buco nero creato dalla Taycan. Il prezzo delle azioni ha toccato il minimo storico, giù di oltre 60%, e così l'azienda si è vista costretta ad annunciare il taglio di 3.900 posti di lavoro entro il 2026.

🔄 La Strada per la Ripresa

Ed ora la loro attenzione sta tornando a ciò che fa fare i soldi. Per rafforzare la redditività dell'azienda nel breve e medio termine, Porsche sta guardando all'espansione del portafoglio di prodotti per includere ulteriori modelli di veicoli con motori a combustione o al massimo ibridi plugin.

Avete capito bene: un enorme passo indietro. Porsche non ha rinunciato alle EV, ma è chiaro che il focus sta tornando sulla combustione.

🏭 Non è Solo un Problema di Porsche

Questo non è solo un problema di Porsche, questo è il sintomo di una malattia molto più grave. Per decenni l'industria automobilistica è stata la spina dorsale dell'economia tedesca e probabilmente europea.

E questo sta colpendo le persone normali come noi, non solo i manager. Le città delle auto in Germania hanno buchi di bilancio enormi, stanno tagliando i servizi pubblici, gli asili, i trasporti.

Questo non è un piccolo intoppo, questa è una crisi grave che potrebbe trascinare con sé l'intera economia tedesca.